INTRAME 2023 – Presentazione –

È pronta.
Dopo aver cotto per giorni le nostre menti alla ricerca degli ingredienti giusti abbiamo sfornato la nostra prima mostra da curatori: INTRAME.
Il menù propone opere che vi permetteranno di assaporare le parte più interiore dell’io e luoghi spellati di patine e privati di bollini DOC. Una ricetta unica, impossibile da reperire altrove perché ideata da Sano/sano, artisti che usano linguaggi diversi per trattare temi comuni.
Ecco svelato l’ingrediente segreto: la convivenza.
Trascorsi dieci anni dalla nostra prima mostra possiamo affermare con certezza che abbiamo imparato a convivere, con il nostro io e con l’altro. Abbiamo capito che medium diversi possono comunicare creando un messaggio unico, più forte. Ci siamo messi alla ricerca di scultori e fotografi originali. Ma prima di farlo ci siamo interrogati su cosa fosse l’originalità. In un mondo dove tutto sembra essere già stato fatto essere originali significa guardarsi dentro, osservare ciò che ci circonda, raccontare quello che succede. È solo mettendo in relazione il nostro intimo con l’essenza dei luoghi che si genera qualcosa di autentico, unico. Ma l’unicità non va preservata isolandola per evitare contaminazioni, deve poter comunicare per sopravvivere. Così abbiamo deciso di ospitare opere di otto artisti che non si conoscevano tra loro ma che avevano sviluppato progetti compatibili pur utilizzando linguaggi completamente diversi.

Ilenia Tesoro / DEM
Gabriele Albergo / Silvia Naddeo
Alessio Pellicoro / POL Polloniato
Angelo Marinelli / Matteo Vernocchi

Li abbiamo divisi a coppie e fatti comunicare per creare un percorso che partendo dalla superficie della terra scava fino alla parte più profonda dell’io.
Non ci sono fili conduttori, ma storie che per l’occasione si intrecciano creando una trama diversa.
Sono storie che provengono dalle periferie dell’arte contemporanea (unici luoghi ancora autentici dove ricercare stimoli) e dall’intimo di ciascun artista che questi posti li vive e li racconta in maniera diversa, utilizzando linguaggi pop e ironici o brutali e spietati. Linguaggi originali che non sono e non saranno mai moda perché una volta sdoganati diverranno consuetudine e perderanno la forza intrinseca che li sostiene. Quella forza che nasce dal profondo, dei luoghi e delle persone.

SANO/SANO
Dario Miale e Giorgio di Palma